Russia. Storia di un impero eurasiatico di Aldo Ferrari è un’opera che si distingue per l’ambizione di raccontare una delle nazioni più enigmatiche e influenti della storia. Il libro offre una prospettiva inedita, considerando la Russia non come periferia europea ma come centro di un mondo eurasiatico unico, in cui storia, geografia e politica si fondono in una narrazione di sorprendente complessità.
Una storia plasmata dallo spazio
La Russia, ci spiega Ferrari, non è mai stata semplicemente una nazione, ma una vera e propria “categoria spaziale”. Con i suoi territori sterminati, dalle pianure della Siberia alla taiga settentrionale, l’identità russa è stata profondamente influenzata dalla necessità di controllare un territorio vasto e spesso inospitale. Questa realtà geografica, unita a una mancanza di confini naturali difensivi, ha spinto la Russia verso un’espansione continua, motivata tanto dalla sicurezza quanto dalla volontà di dominare.
Ferrari ci invita a guardare oltre la tradizionale dicotomia Oriente-Occidente, collocando la Russia nel contesto più ampio degli imperi eurasiatici. Da Ivan il Terribile alla Russia di Vladimir Putin, il paese è stato un laboratorio geopolitico, dove il confronto con l’Asia nomade e i vicini imperi stanziali (ottomano, persiano, cinese) ha avuto un peso cruciale.
L’autocrazia come costante storica
Uno degli elementi centrali dell’analisi è il ruolo dell’autocrazia. Secondo Ferrari, la Russia è stata modellata da una tradizione politica che combina l’eredità bizantina e quella mongola. Questo approccio si riflette nella centralità dello Stato e nella figura di un leader forte, una costante che ha attraversato i secoli, dagli zar ai leader sovietici fino all’attuale presidenza di Putin. Ferrari descrive con finezza come questa tradizione abbia resistito ai tentativi di occidentalizzazione, adattandosi e sopravvivendo ai cambiamenti più radicali, come la rivoluzione bolscevica e il collasso dell’URSS.
Eurasia: un’identità poliedrica
Il libro esplora la dimensione multietnica della Russia, evidenziando come il paese sia stato un crogiolo di culture, religioni e tradizioni. Dalla Rus’ di Kiev, influenzata dalla Scandinavia e dall’Impero bizantino, al ruolo dei popoli nomadi delle steppe, Ferrari delinea una storia che non può essere ridotta a una semplice “narrazione europea”. Anche il rapporto odierno con la Cina e la visione di una “Grande Eurasia” in contrapposizione all’Occidente sono analizzati con lucidità.
Perché leggere questo libro
Ferrari riesce a conciliare una narrazione rigorosa con un tono accessibile, rendendo il libro interessante sia per gli specialisti che per il lettore curioso. La sua capacità di intrecciare storia, geopolitica e antropologia offre una visione ampia e avvincente, che aiuta a comprendere le radici delle tensioni contemporanee tra Russia e Occidente.
In un’epoca in cui il confronto con la Russia è al centro del dibattito globale, questo libro fornisce strumenti preziosi per interpretare il passato e immaginare il futuro di una nazione che continua a sfidare i confini, geografici e culturali. Ferrari non solo racconta la storia della Russia, ma ci invita a riconsiderare il modo in cui vediamo il mondo, superando le semplicistiche dicotomie tra Europa e Asia. Un viaggio imperdibile nel cuore di un impero eurasiatico.